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Storie di Limnadi. Da Monet a Vian

Dopo l'esordio del progetto al Festival Internazionale della Poesia 2020 a Genova, la mostra ideata da Elisabeth Vermeer decolla al Museo Orto Botanico Sapienza…
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Un momento nella vita di Chloé realizzato con la tecnica inconfondibile di Roberto Carloni, che tramite il gesto della penna a sfera racconta la sua malattia. Ghost è l’immagine dell’angoscia che consuma la protagonista del romanzo e il suo entourage. L’astrazione scelta dall’artista romano veicola la decifrazione dell’opera verso il mondo surreale di Boris Vian e le sue regole. L’ospite portatore di morte nel petto di Chloé, s’indebolisce nella trasparenza dell'acetato nella luce del sole.
Ninfea solitaria incisa, l'opera di Satin è una delle tante testimonianze del suo rapporto con la natura che risale all'adolescenza e alle frequenti visite ai famosi Brooklyn Botanical Gardens. Nei suoi libri d'artista, preziose pièce unique, tornano i giardini storici, le stagioni, le acque, i fiori come lessico illustrato con technica mista su pagine trasparenti cucite e decorate con perle. "Waterlily" è una ninfea pensante che custodisce le sue emozioni, dando valore alla sua esistenza.
Nel canneto vicino allo stagno si presenta un’opera fuori dal coro. Ci sono delle creazioni realizzate per un tema specifico e altre che attendono una vita per incrociare la mostra con l’argomento adatto. Psicoterapeuta di mestiere e fotografa per passione, Dania Marchesi ha scelto un lavoro già esistente che in sintonia con i tempi allude al rovescio del grande teorema dell’amore che si sfalda. Il soundtrack della mostra canta invece, con le parole di Boris Vian:" Il suffit que j’aime".

Ninfee ribelli fuori dall'acqua

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Nella piega centrale di questo abito di Silvia Zambarbieri si nasconde un grande fiore dipinto in colori accesi che attende la sua indossatrice per farsi vedere in tutto il suo spelndore. L'abito è allestito nella storica vetrata. In the central pleat of Silvia Zambarbieri's white dress there hides a big flower painted in red colour shades awaiting the future lady to wear it and to reveal all its splendour. The dress is showcased in the historical glass atrium of the monumental Greenhouse.
Nella Atrio centrale della Serra monumentale dell'Orto Botanico Silvia Zambarbieri ha presentato una borsa, del suo marchio D'Iside, con il ricamo di una grande ninfea bianca che domina lo sfondo nero. Una bellissima soluzione, estetica e pratica, in qualsiasi momento della giornata, per chi ama i fiori e le piante.
Costruita dalla ditta Mathian di Lyon nel 1877, la serra consiste in tre parti che ospitano delle euforbie, piante, carnivore e cactus. Nell'ambiente centrale con il suo tetto trasparente e luminoso dove la vegetazione di fiori e piante fa da padrona, Silvia Zambarbieri ha trovato il suo spazio congeniale. La natura circostante offre una sensazione di benessere che l'artista rende nelle piante dipinte e ricamate da indossare. "Storie di Limnadi" regala quindi anche piacevoli riflessi della moda.

Serra Monumentale

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Vicino alla Serra Corsini, sullo sfondo di un cespuglio, una borsa romantica si crogiola nella sua graziosità. Il suo artefice Silvia Zambarbieri l'ha creata in tessuto lana mélange bordeaux, nel suo stile abituale con applicazioni di centrini uncinetto d’epoca, e bottoni gioiello vintage. Il manico borsa è realizzato in tessuto gobelin fantasia. Foto credit Klára Várhelyi. Allestimento Elisabeth Vermeer
Appoggiato alla vasca da bagno della Regina Cristina di Svezia vediamo un abito in tessuto rasatello cotone, dipinto a mano, con motivi floreali. L'opera realizzata a mano da Silvia Zambarbieri, per il marchio D'Iside, dall'idea al disegno, dal taglio al cucito, dal dipinto al ricamo, viene impreziosita da un'applicazione sul davanti di fiore decorativo a uncinetto d’epoca con filo di cotone. Fotografia di Klára Várhelyi. Allestimento di Elisabeth Vermeer.
La Serra Corsini accoglie una collezione di succulente come le Cactaceae, le Euphorbiaceae, e le Crassulaceae. Due vasche da bagno ricordano la presenza della Regina Cristina di Svezia che dal 1659 al 1689 alloggiava a Palazzo Riario. L’atrio e la parete esterna dell’edificio storico, stretto e lungo, si prestano ad installazioni artistiche site specific nel contesto della botanica e della natura, come gli abiti floreali firmati D'Iside e le opere stampate su acetato esposte sul muro esterno.

Serra Corsini

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"Galleggiante", stampa su acetato, cm 70x70. 2020. Vasca dei Papiri, Museo Orto Botanico Sapienza dell'Università di Roma.
Cosi si chiama l'opera dell'artista ungherese Erzsebet Palasti (1957), allestita da Elisabeth Vermeer nella Vasca dei Papiri. Classe 1972, Palasti si è diplomata nel 1997 come scenografa all’Acacdemia delle Arti e delle Nuove Tecnologie. Già assistente di Gino De Dominicis, ha partecipato a varie mostre personali e collettive in Italia, Svizzera e Ungheria.

Vasca dei Papiri

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Nascosta dall'alta foresta di bambù anche la seconda ala dell'installazione galleggiante nello stagno collega due estremità del recinto, presentando le stampe degli artisti Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo e Simona Campi. Hidden in the high bambù forest also the second wing of the floating installation in the lake connects the two extremities of the wooden fence, presenting the prints of artists Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo and Simona Campi.
Come le pagine di un libro flottante si dispiegano le opere nello stagno che si trasforma metaforicemante nell'antro delle Ninfe. Con i contributi poetici dedicati a Chloé in primo piano di Marilena Faraci (Frankfurt); Uri De Beer (Tel Aviv); Mario Pepe (Genova); Enza Lomonaco (Catania); Françoise Morin (Annecy/Tahiti); Joanne Morgan (London); Antonio Di Pace (Genova). Progetto e allestmento: Elisabeth Vermeer. Fotocredit: Klára Várhelyi.
L'acqua è la risorsa più importante dell'uomo. Il nostro pianeta è esposto alle pressioni oceaniche e alle maree che esercitano una forte influenza sul sistema meteorologico e conducono alla formazione di laghi e fiumi. Dall'acqua dipende qualsiasi forma di vita, offrendo anche grandi momenti per la ricreazione. Ecco un altro motivo associato all'installazione artistica flottante che ci ricorda, oltre alle ninfee, di non sprecare un bene prezioso che tiene in vita l'uomo, la flora e la fauna.

Stagno delle Piante Acquatiche

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Il giardino giapponese è stato realizzato su progetto di Nakajima Ken secondo il modello del Kayushiki Teien (Giardino da Passeggio), con giochi d'acqua, cascate e due laghetti. Ci sono presenti circa quaranta specie di piante diverse. Le ninfee di origini artistiche s'inseriscono egregiamente nelle acque permeate dalle foglie varipinte che cadono dagli alberi attorno al laghetto. Con la luce che cambia nell'arco della giornata, cambia anche la trasparenza delle ninfee galleggianti.
Già docente di arti incisorie all’Accademia di Bologna, Geronazzo, Geronazzo si occupa da molti anni di morfologia botanica, un tema che va oltre la sperimentazione del disegno e l’illustrazione delle singole specie. Al tempo di una profonda crisi ecologica e ontologica nel mondo, questa comparizione delle piante nell’arte contemporanea vuole essere una chiamata di risveglio: ricordiamo che il mondo vegetale è indissolubilmente legato allo sviluppo della civilizzazione umana.
Francesco Geronazzo, artista di origini venete con base in Australia, ricorda Monet attraverso un’opera site specific ambientata nel laghetto inferiore del Giardino Giapponese dove sessanta elementi di una monotipia su acetato in dimensioni variabili formano un fitto tappeto di foglie di ninfea. Monet ha studiato le ninfee in qualsiasi momento della giornata e in ogni stagione. Questa sua ossessione lo ha portato alla realizzazione di quasi 250 dipinti, l'indimenticabile serie "Les Nymphéas".

Laghetto del Giardino Giapponese

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Un momento nella vita di Chloé realizzato con la tecnica inconfondibile di Roberto Carloni, che tramite il gesto della penna a sfera racconta la sua malattia. Ghost è l’immagine dell’angoscia che consuma la protagonista del romanzo e il suo entourage. L’astrazione scelta dall’artista romano veicola la decifrazione dell’opera verso il mondo surreale di Boris Vian e le sue regole. L’ospite portatore di morte nel petto di Chloé, s’indebolisce nella trasparenza dell'acetato nella luce del sole. Art, Night, Artwork, Ghost, Monet, Starry, Starry Night
Roberto Carloni, Ghost.
Un momento nella vita di Chloé realizzato con la tecnica inconfondibile di Roberto Carloni, che tramite il gesto della penna a sfera racconta la sua malattia. Ghost è l’immagine dell’angoscia che consuma la protagonista del romanzo e il suo entourage. L’astrazione scelta dall’artista romano veicola la decifrazione dell’opera verso il mondo surreale di Boris Vian e le sue regole. L’ospite portatore di morte nel petto di Chloé, s’indebolisce nella trasparenza dell'acetato nella luce del sole.
Ninfea solitaria incisa, l'opera di Satin è una delle tante testimonianze del suo rapporto con la natura che risale all'adolescenza e alle frequenti visite ai famosi Brooklyn Botanical Gardens. Nei suoi libri d'artista, preziose pièce unique, tornano i giardini storici, le stagioni, le acque, i fiori come lessico illustrato con technica mista su pagine trasparenti cucite e decorate con perle. "Waterlily" è una ninfea pensante che custodisce le sue emozioni, dando valore alla sua esistenza.
Claire Jeanine Satin, Lily d'Aqua, 2020.
Ninfea solitaria incisa, l'opera di Satin è una delle tante testimonianze del suo rapporto con la natura che risale all'adolescenza e alle frequenti visite ai famosi Brooklyn Botanical Gardens. Nei suoi libri d'artista, preziose pièce unique, tornano i giardini storici, le stagioni, le acque, i fiori come lessico illustrato con technica mista su pagine trasparenti cucite e decorate con perle. "Waterlily" è una ninfea pensante che custodisce le sue emozioni, dando valore alla sua esistenza.
Nel canneto vicino allo stagno si presenta un’opera fuori dal coro. Ci sono delle creazioni realizzate per un tema specifico e altre che attendono una vita per incrociare la mostra con l’argomento adatto. Psicoterapeuta di mestiere e fotografa per passione, Dania Marchesi ha scelto un lavoro già esistente che in sintonia con i tempi allude al rovescio del grande teorema dell’amore che si sfalda. Il soundtrack della mostra canta invece, con le parole di Boris Vian:" Il suffit que j’aime". Dania, Coro
Dania Marchesi, Slegami d'Amore, 2014.
Nel canneto vicino allo stagno si presenta un’opera fuori dal coro. Ci sono delle creazioni realizzate per un tema specifico e altre che attendono una vita per incrociare la mostra con l’argomento adatto. Psicoterapeuta di mestiere e fotografa per passione, Dania Marchesi ha scelto un lavoro già esistente che in sintonia con i tempi allude al rovescio del grande teorema dell’amore che si sfalda. Il soundtrack della mostra canta invece, con le parole di Boris Vian:" Il suffit que j’aime".
In his confrontation with the myth of the Nymphs, the waters and the waterlily in Boris Vian’s novel “ Froth on the Daydream”, Carlo Accerboni takes advantage of the memory of 16th century Genoese painter Luca Cambiaso. The poetical result is the digital  juxtaposition of a detail of Cambiaso’s painting “The Death of Adonis” (ante 1585) with the central fountain in Piazza De Ferrari. The mourning of Venus takes place in a bed of flowers covering the basin of the Fountain. Ferrari, Fotografia, Mona Lisa, Mona
Carlo Accerboni, Riflessi di Luca Cambiaso, 2020.
Confrontandosi con la ninfea del romanzo di Boris Vian, Carlo Acceboni ricorre alla memoria di Luca Cambiaso, pittore genovese del Seicento. Il risultato poetico è l’ambientazione di un particolare del dipinto “La morte di Adone” di Cambiaso (ante 1585) nella fontana centrale in Piazza De Ferrari. Il pianto di Venere per la morte di Adone accade su un fiume di fiori che riempiono il bacino. La stampa fotografica è allestita tra i rami di un albero vicino allo Stagno delle Piante Acquatiche.
Chloé, the eternal girl that in agreement with her waterlily flies towards the skies. Like a rainbow by the end of the rain, this is Serena Vestene's vision, her tribute to Vian. Poetess in her visual art, Vestene accompanies her work with an inedited poem. celebrating the water lily with onirica words: a breath above the tides, a magic of love, but surrendered to the Gods.Her art print is showcased in the area close to the Lake of Aquatic Plants. Aquarium
Serena Vestene, Chloé. 2020
Chloé, l’eterna ragazza che a patto con la sua ninfea, vola verso il cielo. È questa la visione, variopinta, il tributo a Vian, un arcobaleno alla fine della pioggia, che Serena Vestene presenta in mostra. La sua opera è allestita nell’area limitrofa dello stagno delle piante acquatiche dove Chloé porta le parole a spasso. Poetessa anche nella sua arte, Vestene accompagna il suo lavoro con uno scritto inedito cantando la ninfea “un fiato sopra le maree, incanto d’amore, ma arresa agli dei”.
Close to the Lake of Aquatic Plants, under the crown of a branched tree called "Schinus", Enzo Navarra's work found its ideal collocation. The abstract design of "Splinters" opens towards a paradigmatic narration, from the concentrical circles shaped by the wind like the waves in the waters after a stone's throw, to the natural habitat of water lilies and its ornamental aspect. Outdoor, Home Décor, Décor, Opera, Enzo, Botanica, Photo, Decor
Schegge di Enzo Navarra. Splinters, 2020. Photo Credit: Klara Varhely.
Vicino allo Stagno delle Piante Acquatiche, sotto il tetto di un albero molto ramificato dal nome "Schinus", l'opera dell'artista lucano Enzo Navarra ha trovato la sua collocazione ideale. Il disegno astratto di "Schegge" apre ad un racconto paradigmatico, dai cerchi concentrici che sembrano formarsi nel vento come le onde nell'acqua dopo il lancio di una pietra, fino all'habitat naturale delle ninfee con il suo aspetto ornamentale.
Nascosta dall'alta foresta di bambù anche la seconda ala dell'installazione galleggiante nello stagno collega due estremità del recinto, presentando le stampe degli artisti Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo e Simona Campi. Hidden in the high bambù forest also the second wing of the floating installation in the lake connects the two extremities of the wooden fence, presenting the prints of artists Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo and Simona Campi. Planters, Wings, Garden, Planter Pots
La seconda ala dell'opera. The second wing of the installation.
Nascosta dall'alta foresta di bambù anche la seconda ala dell'installazione galleggiante nello stagno collega due estremità del recinto, presentando le stampe degli artisti Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo e Simona Campi. Hidden in the high bambù forest also the second wing of the floating installation in the lake connects the two extremities of the wooden fence, presenting the prints of artists Farzaneh Rostami, Fabrizio Cillo, Silvia Bibbo and Simona Campi.
Nella piega centrale di questo abito di Silvia Zambarbieri si nasconde un grande fiore dipinto in colori accesi che attende la sua indossatrice per farsi vedere in tutto il suo spelndore. L'abito è allestito nella storica vetrata. In the central pleat of Silvia Zambarbieri's white dress there hides a big flower painted in red colour shades awaiting the future lady to wear it and to reveal all its splendour. The dress is showcased in the historical glass atrium of the monumental Greenhouse. Flowers, Claude Monet, White Dress, Fun Slide, Big Flowers, Reveal, Red Colour, Colour
Un abito da favola. A dress like a fairy tale
Nella piega centrale di questo abito di Silvia Zambarbieri si nasconde un grande fiore dipinto in colori accesi che attende la sua indossatrice per farsi vedere in tutto il suo spelndore. L'abito è allestito nella storica vetrata. In the central pleat of Silvia Zambarbieri's white dress there hides a big flower painted in red colour shades awaiting the future lady to wear it and to reveal all its splendour. The dress is showcased in the historical glass atrium of the monumental Greenhouse.
Vicino alla Serra Corsini, sullo sfondo di un cespuglio, una borsa romantica si crogiola nella sua graziosità. Il suo artefice Silvia Zambarbieri l'ha creata in tessuto lana mélange bordeaux, nel suo stile abituale con applicazioni di centrini uncinetto d’epoca, e bottoni gioiello vintage. Il manico borsa è realizzato in tessuto gobelin fantasia. Foto credit Klára Várhelyi. Allestimento Elisabeth Vermeer Vintage, Bordeaux, Bags, Serra, Vermeer
Un tesoro nel cespuglio
Vicino alla Serra Corsini, sullo sfondo di un cespuglio, una borsa romantica si crogiola nella sua graziosità. Il suo artefice Silvia Zambarbieri l'ha creata in tessuto lana mélange bordeaux, nel suo stile abituale con applicazioni di centrini uncinetto d’epoca, e bottoni gioiello vintage. Il manico borsa è realizzato in tessuto gobelin fantasia. Foto credit Klára Várhelyi. Allestimento Elisabeth Vermeer
Nella Atrio centrale della Serra monumentale dell'Orto Botanico Silvia Zambarbieri ha presentato una borsa, del suo marchio D'Iside, con il ricamo di una grande ninfea bianca che domina lo sfondo nero. Una bellissima soluzione, estetica e pratica, in qualsiasi momento della giornata, per chi ama i fiori e le piante. Ama, Garden Tools, Wheelbarrow
Ninfea da indossare
Nella Atrio centrale della Serra monumentale dell'Orto Botanico Silvia Zambarbieri ha presentato una borsa, del suo marchio D'Iside, con il ricamo di una grande ninfea bianca che domina lo sfondo nero. Una bellissima soluzione, estetica e pratica, in qualsiasi momento della giornata, per chi ama i fiori e le piante.
Appoggiato alla vasca da bagno della Regina Cristina di Svezia vediamo un abito in tessuto rasatello cotone, dipinto a mano, con motivi floreali. L'opera realizzata a mano da Silvia Zambarbieri, per il marchio D'Iside, dall'idea al disegno, dal taglio al cucito, dal dipinto al ricamo, viene impreziosita da un'applicazione sul davanti di fiore decorativo a uncinetto d’epoca con filo di cotone. Fotografia di Klára Várhelyi. Allestimento di Elisabeth Vermeer. Fiore, Regina, Filo
Painted couture by D'Iside
Appoggiato alla vasca da bagno della Regina Cristina di Svezia vediamo un abito in tessuto rasatello cotone, dipinto a mano, con motivi floreali. L'opera realizzata a mano da Silvia Zambarbieri, per il marchio D'Iside, dall'idea al disegno, dal taglio al cucito, dal dipinto al ricamo, viene impreziosita da un'applicazione sul davanti di fiore decorativo a uncinetto d’epoca con filo di cotone. Fotografia di Klára Várhelyi. Allestimento di Elisabeth Vermeer.
Plants
Come le pagine di un libro flottante si dispiegano le opere nello stagno che si trasforma metaforicemante nell'antro delle Ninfe. Con i contributi poetici dedicati a Chloé in primo piano di Marilena Faraci (Frankfurt); Uri De Beer (Tel Aviv); Mario Pepe (Genova); Enza Lomonaco (Catania); Françoise Morin (Annecy/Tahiti); Joanne Morgan (London); Antonio Di Pace (Genova). Progetto e allestmento: Elisabeth Vermeer. Fotocredit: Klára Várhelyi. London, Pace, Genova, Antonio, Annecy, Mario
Racconto per immagini
Come le pagine di un libro flottante si dispiegano le opere nello stagno che si trasforma metaforicemante nell'antro delle Ninfe. Con i contributi poetici dedicati a Chloé in primo piano di Marilena Faraci (Frankfurt); Uri De Beer (Tel Aviv); Mario Pepe (Genova); Enza Lomonaco (Catania); Françoise Morin (Annecy/Tahiti); Joanne Morgan (London); Antonio Di Pace (Genova). Progetto e allestmento: Elisabeth Vermeer. Fotocredit: Klára Várhelyi.
Costruita dalla ditta Mathian di Lyon nel 1877, la serra consiste in tre parti che ospitano delle euforbie, piante, carnivore e cactus. Nell'ambiente centrale con il suo tetto trasparente e luminoso dove la vegetazione di fiori e piante fa da padrona, Silvia Zambarbieri ha trovato il suo spazio congeniale. La natura circostante offre una sensazione di benessere che l'artista rende nelle piante dipinte e ricamate da indossare. "Storie di Limnadi" regala quindi anche piacevoli riflessi della moda. Lyon, Cactus, Rende, Greenhouse
Serra Monumentale
Costruita dalla ditta Mathian di Lyon nel 1877, la serra consiste in tre parti che ospitano delle euforbie, piante, carnivore e cactus. Nell'ambiente centrale con il suo tetto trasparente e luminoso dove la vegetazione di fiori e piante fa da padrona, Silvia Zambarbieri ha trovato il suo spazio congeniale. La natura circostante offre una sensazione di benessere che l'artista rende nelle piante dipinte e ricamate da indossare. "Storie di Limnadi" regala quindi anche piacevoli riflessi della moda.
La Serra Corsini accoglie una collezione di succulente come le Cactaceae, le Euphorbiaceae, e le Crassulaceae. Due vasche da bagno ricordano la presenza della Regina Cristina di Svezia che dal 1659 al 1689 alloggiava a Palazzo Riario. L’atrio e la parete esterna dell’edificio storico, stretto e lungo, si prestano ad installazioni artistiche site specific nel contesto della botanica e della natura, come gli abiti floreali firmati D'Iside e le opere stampate su acetato esposte sul muro esterno. Palazzo, Cactus Plants
Serra delle Piante Grasse
La Serra Corsini accoglie una collezione di succulente come le Cactaceae, le Euphorbiaceae, e le Crassulaceae. Due vasche da bagno ricordano la presenza della Regina Cristina di Svezia che dal 1659 al 1689 alloggiava a Palazzo Riario. L’atrio e la parete esterna dell’edificio storico, stretto e lungo, si prestano ad installazioni artistiche site specific nel contesto della botanica e della natura, come gli abiti floreali firmati D'Iside e le opere stampate su acetato esposte sul muro esterno.